Mastoplastica additiva
Migliora la forma e il volume del seno mediante il posizionamento di protesi.
Il seno ha un ruolo fondamentale nell’attrattività e nella sensualità di una donna, nella sua femminilità, sulla percezione di sé stessa e sulla propria autostima. Un seno “piccolo” non deve essere percepito come un difetto, tuttavia, qualora sussista il desiderio di migliorarne la forma e il volume, la mastoplastica additiva è un intervento che ottiene ottimi risultati, conferendo un aspetto esteticamente più attraente e sensuale al seno e di conseguenza alla paziente.
L’obiettivo dell’intervento è quello di migliorare l’estetica delle mammelle, aumentandone il volume, la proiezione e la distensione della cute, riempiendo il polo superiore ed espandendo il polo inferiore.
Questi miglioramenti si ottengono mediante l’accurato allestimento di una tasca ed il posizionamento al suo interno di una protesi. Il Dr. Giorgini utilizza solo protesi di ultima generazione delle migliori marche in commercio, conformi ai più stringenti requisiti di qualità e sicurezza.
Durante la prima visita, si valuterà il caso specifico con cura, identificando l’accesso, il piano e le protesi più idonee a raggiungere il risultato desiderato. Una volta fornite le informazioni necessarie e le risposte alle eventuali domande, sarà possibile procedere alla programmazione dell’intervento.
Il Dr. Giorgini ha sviluppato la sua competenza nella mastoplastica additiva grazie alla Specializzazione in Chirurgia Plastica e al successivo lavoro ancora in essere presso il Policlinico Sant'Orsola di Bologna, grazie all'esperienza maturata durante l'attività libero-professionale e grazie ai numerosi congressi e corsi a cui ha partecipato e partecipa tuttora.
Il Dr. Giorgini è attualmente socio SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica), socio ISAPS (International Society of Aesthetic Plastic Surgery) e socio SIM (Società Italiana di Microchirurgia).
Accesso al solco vs accesso emi-periareolare
Le protesi possono essere posizionate attraverso un’incisione a livello del solco inframammario oppure attraverso un accesso a semiluna lungo la metà inferiore del bordo dell’areola. La scelta dell’accesso viene concordata con la paziente, è indipendente e non vincola né scelta del piano in cui posizionare le protesi (sottomuscolare vs sottoghiandolare) e né il tipo di protesi (rotonde vs anatomiche)
Accesso al solco
Si tratta della metodica tecnicamente più semplice ed è sempre eseguibile. L’incisione avrà una dimensione che oscilla tra 2.8 e 4.8 cm circa, a seconda delle dimensioni delle protesi scelte. La cicatrice cadrà a livello del solco inframammario e sarà pressoché impercettibile. È possibile posizionare le protesi sia in sede sottomuscolare – Dual Plane, sia nel piano sottoghiandolare/sottofasciale. Con questa metodica non viene sezionata la ghiandola e l’intervento risulta più veloce. Si tratta di una scelta obbligata quando l’areola è troppo piccola in rapporto alle protesi scelte.
Accesso emiperiareolare
L’incisione viene effettuata nella metà inferiore del bordo dell’areola.
Verrà incisa la ghiandola e sarà possibile posizionare le protesi sia in sede sottomuscolare – Dual Plane, sia nel piano sottoghiandolare/sottofasciale. Si tratta di una metodica tecnicamente più complessa rispetto all’accesso al solco, tuttavia consente di non avere nessuna cicatrice sulla cute del seno, ma solo a livello del margine inferiore dell’areola. Per poter optare per questa tecnica, è necessario che l’areola abbia una circonferenza adeguata alla dimensione delle protesi scelte.
Piano sottomuscolare vs sottoghiandolare
Gli impianti protesici possono essere posizionati al di sotto del muscolo grande pettorale, oppure in un piano al si sopra al muscolo e al di sotto alla ghiandola.
Mastoplastica additiva con protesi sottomuscolari – Dual plane
Il Dr. Giorgini nella maggior parte dei casi posiziona le protesi al di sotto del muscolo grande pettorale, che coprirà così i 2/3 superiori dell’impianto mentre la restante porzione sarà coperta della ghiandola. In questo modo il polo superiore della protesi sarà più protetto e conferirà un aspetto più naturale al seno. Il termine Dual Plane si riferisce al posizionamento delle protesi sotto al muscolo, con un grado variabile di scollamento della ghiandola dalla fascia anteriore del muscolo pettorale stesso, al fine di sollevare il capezzolo.
Per quanto sempre preferibile, il posizionamento sottomuscolare delle protesi diventa una scelta quasi obbligata in pazienti molto magre o con scarsa componente ghiandolare, poiché diversamente sarebbe troppo visibile il profilo della protesi, con un conseguente aspetto artificioso ed esteticamente non soddisfacente.
Mastoplastica additiva con protesi sottoghiandolari
In questo caso la tasca che conterrà la protesi viene allestita tra il muscolo grande pettorale, che rimarrà al di sotto, e la ghiandola mammaria, che coprirà la protesi.
Il Dr. Giorgini esegue questo intervento solo in casi selezionati, in cui vi è il desiderio della paziente e soprattutto sufficiente tessuto ghiandolare e sottocutaneo per dare un’adeguata copertura alla protesi.
Il Dr. Giorgini esegue questa procedura allestendo la tasca in sede sottofasciale, ovvero viene lasciato il muscolo grande pettorale sul piano toracico, ma viene sollevata la sua fascia anteriore insieme alla ghiandola mammaria: in questo modo la fascia del muscolo contribuirà a proteggere e coprire la protesi. Si tratta di un’evoluzione della tecnica sottoghiandolare classica, che conferisce migliori risultati sul lungo termine, oltre a un migliore risultato estetico.
La scelta del piano in cui posizionare le protesi è indipendente dall’accesso utilizzato (emi-periareolare vs al solco) e dal tipo di protesi scelte (rotonde vs anatomiche).
Protesi rotonde vs anatomiche
Le protesi mammarie sono attualmente giunte alla quarta generazione, si tratta di dispositivi medici estremamente sicuri e con un alto tasso di innovazione.
Sono composte da una matrice di silicone coesivo e malleabile, rivestita da un involucro più strutturato, che ne determina la forma.
Attualmente vi sono in commercio sia protesi di forma rotonda, sia di forma anatomica, ovvero a goccia. Entrambe le tipologie hanno avuto le approvazioni dagli enti competenti per essere utilizzate sia nella chirurgia ricostruttiva che nella chirurgia estetica.
La scelta del tipo di protesi è fondamentale per la buona riuscita dell’intervento e per raggiungere il risultato desiderato. È altrettanto importante che le protesi scelte siano delle migliori marche in commercio, e come tali soddisfino tutti i più moderni e stringenti criteri di qualità e sicurezza.
Protesi rotonde e protesi ergomoniche
La principale differenza tra le protesi anatomiche e le protesi rotonde è che queste ultime hanno il punto di massima proiezione al centro e da lì la curvatura è uguale in tutte le direzioni. Non presentano differenze tra il polo superiore e il polo inferiore.
l vantaggi correlati all’utilizzo di protesi rotonde è che non ruotano, o qualora lo facessero questo non comporterà modifiche apprezzabili alla morfologia del seno.
L’utilizzo di protesi rotonde comporta un maggiore riempimento del polo superiore, in pazienti particolarmente magre è importante posizionarle nel piano sottomuscolare per fornire una maggiore copertura ed evitare che il profilo sia visibile.
Le protesi ergonomiche, approdate più di recente sul mercato, sono protesi che mirano ad unire i vantaggi delle protesi rotonde e delle protesi anatomiche. Non ruotano come le protesi rotonde, ed avendo un minore coefficiente di riempimento rispetto alle rotonde tendono ad avere un profilo più moderano nel polo superiore ed espandere maggiormente il polo inferiore.
Non esiste una protesi perfetta per tutte le pazienti, ma esiste sempre una protesi perfetta per la singola paziente.
Protesi anatomiche
Si tratta di protesi del profilo a goccia, in cui il polo superiore è più sottile e il polo inferiore più rappresentato. Sono nate per la chirurgia ricostruttiva, in cui è necessario il posizionamento di impianti che abbiano la forma il più possibile simile alla ghiandola mammaria. Ormai da molti anni sono approvate anche per l’estetica e possono essere la protesi di scelta in caso di pazienti molto magre, in pazienti adulte e nei casi in cui si cerca un risultato estremamente naturale. Non esiste una protesi perfetta per tutte le pazienti, ma esiste sempre una protesi perfetta per la singola paziente.
Questa procedura viene eseguita in anestesia generale, con una notte di degenza presso la clinica in cui esegue l’intervento e le dimissioni la mattina seguente. In casi selezionati sono possibili anche le dimissioni il giorno stesso dell’intervento, dopo un periodo di osservazione.
La durata della procedura chirurgica è di circa 1h30, variabile a seconda del caso specifico.
Durante la procedura viene posizionato un drenaggio per ogni mammella, generalmente rimosso il giorno seguente al momento della dimissione.
Le cicatrici saranno minime, ben nascoste nella piega del solco mammario o lungo il margine inferiore dell’areola. Non si tratta di un intervento doloroso, per quanto durante i primi giorni possa esserci un certo livello di fastidio, ben controllabile con una blanda terapia analgesica. Verrà posizionato da subito un reggiseno contenitivo e una fascia apposita, che andranno indossati per il primo mese post-operatorio.
Per avere la cicatrizzazione migliore possibile, si raccomanda di non bagnare le ferite finché sono presenti i punti. Sarà possibile lavare i capelli con il capo reclinato all’indietro e fare la doccia, evitando di bagnare le medicazioni.
Dopo 12 giorni vengono rimossi tutti i punti di sutura e sarà possibile fare la doccia completa.
Alle volte possono presentarsi ecchimosi che regrediscono in 7-10 giorni.
Dopo 2 giorni sarà possibile tornare all’attività lavorativa se di tipo impiegatizio, il ritorno alla vita sociale avverrà in 3-5 giorni e sarà completo dopo 2 settimane. L’attività sportiva potrà essere ripresa dopo un mese.
Il gonfiore post-operatorio si riduce in 7-10 giorni, mentre per la completa risoluzione ci vorrà circa un mese.
Il Dr. Giorgini esegue la mastoplastica additiva come unica procedura o contestualmente ad altri interventi chirurgici in anestesia generale, quali il lifting cervicofacciale, la blefaroplastica (superiore e/o inferiore), la rinoplastica , la liposcultura, etc.
Per ulteriori informazioni prenota una visita con il Dr. Giorgini